Geologia

La geologia, dal greco (ghē), Terra e (lógos), Discorso, è la scienza che studia la composizione, la struttura, la storia ed i processi evolutivi del nostro Pianeta Terra. Non tutti sanno che l’Italia, oltre a detenere il più grande patrimonio artistico mondiale, offre a chi la visita ed a chi la abita una delle più vaste diversità di paesaggi geologici in un territorio apparentemente piccolo e limitato. Nessuno camminando pensa che sta attraversando mari di milioni di anni o lembi di antichi vulcani od oceani. In una sola giornata di viaggio in auto, dal nord al sud, si può infatti passare dai rilievi imponenti ed innevati delle Alpi ai più dolci rilievi dell’Appennino, entrambi resti geologici di antiche scogliere, di coste sabbiose o rocciose, o di mari molto profondi. Pensate che solo poche decine di migliaia di anni fa si poteva andare a piedi alle “attuali” Isole Tremiti. La geologia dell’area Aventino - Medio Sangro è una delle più affascinanti dell’Appennino centrale, ma anche una delle più complesse perchè per alcuni aspetti è ancora poco conosciuta. Le rocce ci raccontano una storia che dura milioni di anni: quelle più antiche hanno fossili tipo conchiglie, pesci, vertebrati, resti vegetali, molluschi, e raccontano paesaggi marini che oggi sogniamo nelle nostre vacanze. Nessuno pensa, infatti, che antiche lagune marine con acque limpidissime o mari profondi, dalle forti tonalità azzurre e piene di pesci, sono diventate vere e proprie montagne (come ad esempio il Monte Porrara, la Macella meridionale e i Monti Pizzi) o ampie zone con paesaggio collinare (vedi la legenda della Carta Geologico-Turistica allegata). Geologi di tutto il mondo sono venuti a studiare la zona di confine tra l’Abruzzo meridionale ed il Molise, per la sua ricchezza di dati geologici, per le sue risorse superficiali e profonde (idrocarburi soprattutto). Calcari, marne, arenarie, argille e gessi si rincorrono da milioni di anni creando paesaggi unici “mozzafiato” e ricchi di colori e di suggestioni. Gli undici comuni presenti sono finestre o terrazze da cui osservare la geologia dell’Appennino abruzzese… affacciarsi vuol dire tuffarsi in un mare lontano milioni di anni o in un fiume di centinaia di migliaia di anni… La storia del territorio è anche recente perché in tempi vicini (da un milione di anni ad oggi), in cui l’uomo cominciava ad affacciarsi in queste terre, c’erano antichi ghiacciai(GL), che con i loro movimenti lenti e penetranti hanno dato il via al formarsi dei valloni della Majella ed hanno modelleto gran parte del paesaggio montano. Laghi e fiumi che non esistono più, e che sono diventati rocce, hanno ospitato sulle loro sponde anche elefanti e ippopotami in una storia ancora più recente, a testimonianza di continui cambiamenti climatici. Non dobbiamo dimenticare, purtroppo, che il nostro territorio è sempre vivo ed in movimento e l’area è anche tristemente nota per terremoti storici ed alluvioni che hanno segnato la gente “forte e gentile” di quest’area e rendendola sempre più rispettosa del proprio territorio. Conoscere, infatti, giocando con la geologia in chiave leggera e turistica, significa rispettare ancora di più gli ambiti montano, collinare e fluviale, per prevenire i rischi naturali.